Ottimizzazione SEO - Studio di caso

Da quando mi sono avventurato nel mondo del digital Marketing ho provato ogni tecnica di ottimizzazione SEO “conosciuta” dall’uomo nella speranza di trovare finalmente qualcosa che funzionasse.

Ho continuato a testare e presto ho trovato alcune strategie e tattiche SEO specifiche che hanno avuto ottimi risultati per i miei siti e per quelli dei clienti.

E ora sono qui per condividere il mio ultimo studio di caso SEO che ha aiutato il mio cliente ad avere enormi risulti, arrivando a incrementare il traffico sul sito del 400%.

Premessa: questo è un singolo caso di studio SEO è non è l’unico modo per avere successo con la SEO. Ogni campagna SEO e ogni nicchia avrà sfumature diverse e alcune strategie che potrebbero funzionare bene per alcuni siti potrebbero non funzionare bene per te.

Detto questo, ci sono diversi principi in questo SEO case study che puoi applicare a qualsiasi campagna SEO tu abbia intenzione di inziare.

Il punto iniziale

Ottimizzazione SEO - Punto iniziale

Il sito ottimizza una nicchia specifica e si classificava già per alcune parole chiave competitive con un volume di ricerca mensile compreso tra 1.000 e 2000.

Ma c’era il potenziale per molto di più.

Il sito aveva contenuti multilingue mediocri sul argomento della nicchia ma tanti anni di esperienza e risultati, quindi era chiaro che aveva una possibilità di posizionamento per quasi tutte le parole chiave della sua nicchia.

Il più grosso problema era il suo contenuto non ottimizzato per il motore di ricerca e la mancanza di un profilo backlink di qualità.

Sei curioso di scoprire come ho ottenuto i risultati per questo studio di caso SEO? Continua a leggere, entro nei dettagli senza ulteriori indugi.

5 strategie che hanno fatto esplodere il traffico con l’ottimizzazione SEO

1. Audit approfondito dei contenuti

Audit approfondito dei contenuti

Ho iniziato identificando tutti i contenuti del sito, pagine ed articoli. Per farlo ho utilizzato Screaming Frog. Ho poi estratto le cose principali che mi interesavano per la On SEO Page come:

  • URL
  • Titolo SEO, Lunghezza del titolo SEO
  • Meta Description, Lunghezza della Meta Descrizione
  • H1
  • H2-1, H2-2, H2-3, H2-4, eccetera.
  • Conteggio parole

Ora avendo una situazione più chiara delle pagine e dei post del sito ho presso articolo per articolo e l’ho inserito in Ahrefs per individuare le keywords principali per cui si posiziona.

Come consulente SEO sono dell’ideea che se un articolo/pagina non si posiziona nelle prime tre pagine di ricerca Google è inutile usare i backlinks per gudagnare posizioni, non ha senso perchè Google ha già deciso che il contenuto non è rilevante per gli utenti.

Poi ci sono dei fattori che possono influenzare e per ogni sito va fatto un audit SEO tecnico cosi da escludere potenziali errori, ma una volta esclusi o migliorati fattori di ranking come la velocità del sito web, usabilità su dispositivi mobili, link interni, ecc., diventa tutta questione di On SEO Page visto che l’obiettivo principale di Google RankBrain e capire l’intento di ricerca dell’utente e fornire a loro risultati pertinenti.

Ma Google è DAVVERO bravo a capire l’intento dell’utente, chiamato anche “intento di ricerca”?

Scopriamolo di seguito.

2. Ricercare, Rinnovare, Ottimizzare e Ripubblicare

Ricercare, Rinnovare, Ottimizzare e Ripubblicare

La maggior parte delle pagine non era scritta in ottica SEO e non seguiva una ricerca di parole chiave completa che includa la parola chiave principale, le secondarie, le variazionali e le LSI. E’ da qui che sono partito e ho iniziato a:

Ricercare le parole chiave

Per ogni articolo/pagina ho ricercato le parole chiave pertinenti con il mio metodo di ricerca delle parole chiave per la SEO. Ovviamente ho cercato di capire l’intento di ricerca per scegliere le keywords giuste.

Come?

Semplicemente andando su Google a digitare la parola chiave principale ed in alcuni casi quelle secondarie. Per capire meglio prendiamo come esempio l’articolo in questione. Sto cercando di posizionarmi per la parola chiave “Ottimizzazione SEO” creando un case study.

Ricercare le parole chiave

Notate anche voi come i primi risultati in Google sono invasi dalle featured snippets? Google sta cambiando e anche noi dobbiamo ottimizzare la SEO di conseguenza. Scopri come ottimizzare le featured snippets per essere i primi fra i risultati in Google.

Ritorniamo a noi. Ciò che fatto in questo caso è mettere il link del primo competitor su Ahrefs e ho estratto le parole chiave per cui si piazza divendole per tipo. La stessa cosa ho fatto per il mio studio di caso.

Riassumendo questo passaggio ho individuato:

  • La probabile parola chiave pricipale per ogni articolo
  • Dalla quale ho individuato il competitor utile per il passaggio successivo
  • Grazie a uno dei migliori strumenti per le parole chiave ho individuato e organizzato le keywords per il loro tipo

Nel passaggio successivo ho modificato e ottimizzato i contenuti, andiamo a vedere.

Rinnovare, Ottimizzare e Ripubblicare i contenuti

La maggior parte di questi post sono stati scritti su argomenti molto specifici senza molto volume di ricerca e avevano contenuti relativi a uno dei servizi digitali che offrivano.

Se non c’era potenziale SEO per un post, lo annullavo e impostavo un reindirizzamento 301 a una risorsa di contenuto pertinente o alla home page.

Alla fine della verifica dei contenuti, erano rimasti solo circa 30 post sul blog da rinnovare e ottimizzare.

Ho ricreato i contenuti dove serviva tenendo conto dell’intento di ricerca e cercando di portare i blog post a circa 1300-1500 parole. Ovviamente qui entra in gioco l’ottimizzazione SEO On Page per cui ho preparato la guida:

SEO On page: Guida all’ottimizzazione per principianti

Di seguito faccio solo un riassunto delle parti da ottimizzare:

  • Includere la parola chiave nel titolo SEO, H1, testo
  • Usare delle URL brevi
  • Ottimizza il tag title
  • Scrivere una meta descrizione CTA
  • Ottimizzare le immagini
  • Sistemare i link interni

Ovviamente, rinnovare e ottimizzare i contenuti non ci ha portato aD un aumento del traffico del 400%.

C’era bisogno anche di backlinks. Perciò ho inizato a fare outreach.

Ottimizzazione SEO Link Building

Per scalare nel ranking sai già che devi creare link di alta qualità. Evita quindi di comprare PBNs e link in quantità solo per poter dire di aver creato i backlinks per il sito. Non funziona oppure risulta controproducente.

Bisogna innanzitutto capire in che fase si trova il sito, se è nuovo sicuramente ci sarà un periodo di Sandbox in cui anche se crei backlinks non vedi nessun effetto sul posizionamento SEO. Leggi la mia ricetta per la riduzione della sandbox.

Rilevanza

Google utilizza i backlink per determinare di cosa tratta il tuo sito web.

Quindi, diciamo che avessi un backlink verso l’articolo in questione che tratta l’ottimizzazione SEO, l’algoritmo di Google presumerà che il mio sito è legato alla SEO.

Inoltre, se anche il sito web del backlink riguarda la SEO, l’algoritmo avrà ancora più “prove” che il mio sito è correlato a tale argomento.

Fiducia

La fiducia gioca un ruolo enorme nella creazione di link. L’obiettivo di Google è fornire contenuti utili e autorevoli ai propri utenti e, di conseguenza, gli piace premiare fonti affidabili. Ma con migliaia di siti web che spuntano ogni giorno (e non tutti forniscono informazioni accurate), come fa un motore di ricerca a decidere che un sito web è più affidabile di un altro?
Ci sono diverse teorie, ve ne anticipo una: la fiducia è determinata dall’algoritmo di Google è si ottiene tramite backlink da siti web che si classificano già. Ora questa non è una teoria provata, ma logisticamente ha senso.

Potenza

C’è un vecchio algoritmo chiamato “PageRank”, che è una formula che Google utilizza per determinare quanto sia importante e autorevole una pagina in base al numero e alla potenza dei collegamenti che la indirizzano.

Quando ottieni PageRank da un backlink, questo è ciò che nel settore ci piace chiamare “link juice”. Avere backlink più preziosi = più link juice = classifiche più alte.

Hai bisogno di tutti e tre (potere, fiducia, rilevanza) per avere successo.

Un sito poi ha 3 fasi ed ad ognuna di esse corrisponde un certo tipo di backlinks. Vediamo in breve le 3 fasi:

Le 3 fasi di un sito web

Sandbox

La prima fase di qualsiasi sito Web è la Google Sandbox. A questo punto, il tuo sito web è completamente nuovo e la tua priorità principale dovrebbe essere quella di costruire “Trust” con Google, quindi niente schemi loschi per ottenere rapidamente un ranking che potrebbero farti penalizzare.

Come fai a sapere quando hai costruito abbastanza fiducia e sei saltato fuori dal Sandbox Stage?

Non preoccuparti, lo saprai. I grafici del traffico appariranno verticali quel giorno.

Affidabilità

La fase 2 è la fase affidabile perché hai già stabilito che il tuo sito Web è credibile, pertinente e utile per il tuo pubblico. In questa fase, è importante continuare a creare fiducia costruendo più collegamenti tramite i guest post.

In questa fase, c’è un nuovo tipo di backlink: inserimenti di link o link che vengono aggiunti a pagine o articoli esistenti.

Autorità

L’ultima fase del processo, la modalità di autorità prende tutto ciò che hai fatto finora e lo porta a 11.

Come fai a sapere quando sei in modalità autorità? Quando inizi a classificarti all’istante quando pubblichi nuovi articoli.

Poi ci sono le 3 fasi della link building che vediamo rapidamente.

Mi sono allungato un pò troppo ma era una descrizione necessaria per far si che tu capisca in quale fase si trova il tuo sito web e che tipo di backlinks creare. Se vuoi approfondire leggi cos’è la link building e come va fatta?

Il sito in questione si trova nella fase “affidabilità”. Perciò ho dovuto creare links tramite guest posting e inserimento di link in articoli già esistenti.

Come ho scelto i siti su cui pubblicare i guest post?

Ho analizzato le seguenti metriche per ogni sito:

  • DR – Domain Rating di Ahrefs > 30
  • Traffico del sito – rilevato con Ahrefs > 3000
  • DA – Domain Autority (Rilevato con Moz oppure Websiteseochecker) > 30
  • CF – Citation Flow (Rilevato con Majestic oppure Linkody) > 10
  • TF – Trust Flow (Rilevato con Majestic oppure Linkody) > 10
  • SS – Spam Score (Rilevato con Moz oppure Websiteseochecker) ≤ 1

Leggi la mia guida dedicata a come pubblicare il tuo primo guest post.

Nel frattempo ho continuato con l’ottimizzazione SEO creando nuovi contenuti

4. Nuovi contenuti orientati alla SEO

Nuovi contenuti orientati alla SEO

Mentre facevo outreach e creavo backlinks, ho anche lavorato nuovi contenuti ottimizzati SEO.

Per contenuti ottimizzati SEO, intendo i contenuti creati in base alla keyword research e al procedimento che indicavo nella parte sopra. Molte persone scrivono contenuti e poi trovano una parola chiave per “ottimizzarli”. Questo è un modo di fare che non tiene conto di tanti fattori SEO, lo sconsiglio.

Quindi, prima di creare qualsiasi nuovo contenuto, ho svolto un’approfondita ricerca di parole chiave in diverse lingue, ho ordinato il foglio di lavoroe ho creato nuovi contenuti.

Notate come ho detto parole chiave invece di parola chiave?

Un’altra parte enorme della creazione di contenuti SEO che guidano il traffico è il targeting di un gruppo di parole chiave correlate invece di una sola.

Dall’aggiornamento dell’algoritmo Hummingbird nel 2013, puoi classificare un singolo contenuto per diverse parole chiave. Pochi giorni dopo la pubblicazione di ciascuno di essi, tutti hanno iniziato a classificarsi per diverse parole chiave spesso nelle prime 3 pagine di Google,.

Ecco la cosa importante da non perdere quando si tratta di contenuti: non importa quanti contenuti produci e quanto spesso li produci. Ciò che conta davvero è quanto siano rilevanti e ottimizzati SEO.

5. Internal linking per la SEO

Internal linking per la SEO

Qualcosa di semplice che aiuta l’ottimizzazione SEO del tuo sito, trattasi di aggiungere link interni tra le pagine del tuo sito. Ci vogliono letteralmente cinque secondi e aiuta davvero (soprattutto su larga scala).

Quando ho iniziato a lavorare sul sito in questione, c’erano alcuni collegamenti interni sulla maggior parte delle sue pagine e dei suoi post, ma non c’era una strategia chiara dietro di essi.

Dopo aver completato la verifica iniziale del contenuto, ho esaminato l’intero sito aggiungendo nuovi collegamenti interni e ottimizzando l’anchor text di quelli vecchi.

La strategia che ho usato era semplice. Aggiungi almeno 5 collegamenti interni a ogni post del blog utilizzando il testo di ancoraggio che include:

  • La parola chiave target di altri post
  • Una variazione della parola chiave di destinazione oppure
  • Una parola chiave secondaria a coda lunga

Abbastanza semplice, vero?

Quindi, tutto ciò che devi fare è esaminare i post e aggiungere collegamenti interni.

Conclusione

Spero che questo SEO case study ti sia piaciuto e che ti possa aiutare con il tuo progetto e con l’ottimizzazione SEO.

La SEO non riguarda quanto grande sia il grafico della ricerca, ma di essere in grado di eseguire e ottenere risultati anche con vincoli e limitazioni in qualsiasi nicchia.

Ora il mio cliente ha un sito di nicchia e vende prodotti digitali specifici perciò visto che ora riceve tra le 7.000 e le 8.000 visite al mese ha aumentato di molto le conversioni.

Sono stato in grado di (una sola persona) con uno scrittore e un budget molto limitato, costruire qualcosa di cui sono davvero orgoglioso.

Ciò dimostra che non hai bisogno di fantasiosi trucchi SEO per ottenere classifiche elevate e traffico verso il tuo blog o sito web. Non è necessario ingannare Google con l’ultimo hack SEO che non funzionerà tra un mese.

È la strategia SEO, non la tattica SEO, che aumenta il traffico.

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Adrian Gram

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